La crisi causata dalla pandemia ha influenzato anche il settore immobiliare, che tuttavia ha saputo resistere molto bene, come testimoniato da un calo delle vendite di solo il 7% nel 2020. Una tendenza generalmente positiva che si è rafforzata nella prima metà del 2021, con una crescita delle compravendite del 38,6%.
Il mercato immobiliare ha retto bene al duro colpo inflitto dall’emergenza Covid-19: dopo i cali registrati nei primi due trimestri del 2020, già dalla seconda parte dell’anno le compravendite hanno ricominciato a crescere, con un consolidamento di questo trend anche nel 2021.
Un incremento dovuto anche alle nuove esigenze degli italiani, che durante i lunghi periodi di lockdown e di lavoro e scuola a distanza hanno riscoperto la necessità di avere una casa che sia un rifugio sicuro, ma anche un luogo abbastanza grande e confortevole dove ogni membro della famiglia ha il suo spazio per svolgere le proprie attività.
Queste nuove correnti di acquisto sono state incentivate anche dalle agevolazioni erogate dal Governo, sia in relazione ai progetti di ristrutturazione, che per quelli mirati a favorire gli interventi di efficientamento energetico e sismico con il Superbonus 110%. Fondamentali anche gli incentivi per i giovani under 36 che si avvicinano all’acquisto della prima casa.
Il mercato dei mutui (anche se viene segnalato dalla Banca d’Italia un lieve rialzo dei tassi d’interesse) resta particolarmente favorevole e permette di cercare l’acquisto di una casa più adatta ai propri bisogni, anche facendo ricorso a un mutuo.
Durante tutto il 2020 e nella prima metà del 2021 è stato rilevato un aumento dei piccoli risparmiatori che decidono di investire nel mattone, perché ritenuto meno volatile di altre forme di investimento e, in particolare, in grado di essere un vero bene rifugio.